“Rufioi” dolci del Carnevale
La storia di questi dolci di Carnevale, tipici del Friuli e del Veneto, inizia tra la fine dell’800 e l’inizio del ’900.
La sua origine è contadina, di quei contadini molto poveri.
E proprio a causa della povertà solo economica, ma non certo di “spirito” il rufiolo era “salato”, prodotto con ingredienti di scarto della carne e delle verdure e poi cotto in brodo.
In seguito, quando le mense delle case coloniche divennero più ricche, si trasformò in un dolce con ingredienti molto saporiti come pinoli, cedro, amaretti e liquore.
Verso gli anni ’50 divennero i dolci per la festa di Sant’Antonio Abate, il protettore degli animali, del 17 gennaio, (per questa festa si svolge anche una sagra a Costeggiola in provincia di Verona), ma sono diventati anche i dolci del Carnevale.
Ricetta rubata a buttalapasta.it
Per la pasta:
- 3 uova
- 700 gr di farina
- 500 gr di zucchero
- sale
- succo d’arancia
- vanillina
- olio per friggere
- zucchero a velo
Per il ripieno:
- 700 gr di biscotti secchi
- 200 gr di amaretti
- 300 gr tra pinoli, cedro candito e mandorle
- 100 gr di cacao amaro
- 1 bicchierino di liquore tipo anice o sambuca
Preparazione
- Su di una spianatoia sistemate la farina a fontana e al centro unite man mano tutti gli ingredienti elencati.
- Amalgamate il tutto e stendete la sfoglia molto sottilmente aiutandovi con un mattarello.
- Sbriciolate gli amaretti e i biscotti, però teneteli separati perchè i biscotti secchi devono essere ammollati con un pò d’acqua calda ed amalgamati fino ad ottenere un morbido impasto. In questo impasto unite gli amaretti sbriciolati, il cacao, lo zucchero, i pinoli, il cedro e le mandorle il tutto tagliato a pezzettini.
- Aggiungete alla fine il liquore.
- Ricavate dalla pasta dei quadrati di circa 5/8 centimetri, mettete al centro di ogni rettangolo un pò di ripieno e chiudete a triangolo pigiando bene sui lembi ( vi potete aiutare anche con una forchetta).
- Friggete i rufioi in abbondante olio caldo e quando saranno belli dorati scolateli ed asciugateli sulla carta assorbente da cucina.
- Spolverate con lo zucchero a velo e servite.
Sono ottimi sia caldi che freddi.
Vino consigliato: bianco Soave servito freddo
Foto di copertina da cucchiaio.it