Villa Rizzardi e Giardino di Pojega
La tenuta di Pojega a Negrar è proprietà dei conti Rizzardi sin dal 1649, quando venne acquistata da Carlo Rizzardi, che l’ampliò con ulteriori acquisizioni negli anni successivi.
Comprende circa venticinque ettari di vigneti dedicati alla produzione dei vini Guerrieri Rizzardi.
L’importanza del complesso è dovuta allo straordinario giardino che il Conte Antonio Rizzardi (1742-1808), volle creare, unendo l’ispirazione umanistica ad un grande senso della scenografia e del paesaggio, un trionfo della prospettiva. Ne affidò la progettazione a Luigi Trezza (1752-1823), esponente veronese dell’architettura neoclassica veneta, che riuscì a conciliare il giardino all’italiana spettacolare e formale con il giardino romantico nato per ricreare un sofisticato ambiente naturale. Si estende su un’area di 54 mila metri quadri, parte in pendio e parte in piano, articolandosi in tre percorsi paralleli diversi per quota, vegetazione e rapporto all’ambiente. Le naturali pendenze del terreno vengono esaltate con un’appendice semicircolare in cui è il “teatro di verzura”, con sette ordini di gradinate in siepi di bosso, cipressi e nicchie nel carpino, a cui si aggiunge un omaggio alla prospettiva con il viale dei carpini e allo stile neoclassico con le statue che richiamano l’età classica. Il teatro è rivolto a ovest, per sfruttare meglio le luci del tramonto e sul palco, siepi di carpino fungono da quinte per gli attori. Il percorso finale si svolge nel giardino romantico con un bosco di carpini bianchi e neri, aceri campestri, roverelle, lecci e tassi. Nel sottobosco, tra numerose palmette, spuntano minacciosi puma, cani e leonesse di pietra.
Villa Rizzardi, che domina il Giardino, fu costruita nel 1870 in luogo della precedente, su progetto dell’architetto Filippo Messedaglia (1823-1901). La caratterizza una planimetria geometrica regolare “a ferro di cavallo”. Elementi architettonici di rilievo sono le finestre lobate del primo piano e la fascia che corre lungo il perimetro del tetto: uno stile eclettico che fonde barocco, rinascimento e neoclassicismo.
Villa Rizzardi è sede del Concorso di Scultura “Antonio Canova”, progetto culturale di Guerrieri Rizzardi, nato nel 2009 per valorizzare giovanissimi talenti nel campo delle arti plastiche. Può ospitare convegni, congressi, ricevimenti, riunioni di lavoro e cerimonie che si vogliano collocare in un ricercato ambito di campagna, tra le distese di vigneti che da secoli rappresentano la vita della Valpolicella e che ci ricordano la vocazione vitivinicola della famiglia Rizzardi. Il teatro di verzura è luogo privilegiato di cultura ed ospita appuntamenti culturali ed iniziative che siano stimolo del tessuto connettivo di una regione in cui il vino è importante espressione culturale e colturale.
LA STORIA
Carlo Rizzardi acquistò la tenuta di Pojega nel 1649, una possessione con “pezze di terra aradora e prativa con vigne, morari, olivi e altri alberi da frutto……” potenziata negli anni successivi con ulteriori acquisizione di terreni. Sin dal Cinquecento, la zona di Negrar, a quindici chilometri da Verona, particolarmente favorita dalla vicinanza al centro urbano e dall’ottimale esposizione climatica, fu oggetto di crescente interesse per gli investimenti fondiari cittadini. All’epoca non era ancora diffusa l’abitudine della villeggiatura in villa e nella costruzione delle residenze di campagna si privilegiava razionalità e funzionalità del centro di conduzione alla bellezza artistica dell’immobile.
Fu il Conte Antonio Rizzardi a commissionare il Giardino di Pojega all’architetto Luigi Trezza che, per la sua realizzazione, avvenuta tra il 1783 e il 1796, si ispirò ai giardini della tradizione veneta cinquecentesca, a dispetto dei canoni tipicamente inglesi in auge al tempo. Nell’epoca in cui il giardino all’italiana veniva trascurato per lasciar posto all’insieme di prato e bosco, denominato giardino all’inglese, il giardino di Pojega, ultimo nel suo genere ad essere creato in Italia, acquista un significato particolare.
Il primo nucleo della Villa, che risale alla fine del Cinquecento, passò agli inizi del Seicento alla famiglia Allegri e venne acquisita successivamente dai Rizzardi. La loro prima residenza era costituita da un edificio composto da quattro corpi di cui tre appoggiati l’uno all’altro in modo da formare un complesso unico e un’appendice sulla sinistra, oltre al vasto fondo agrario. Dal 1729 al 1747 i Rizzardi eseguirono nella villa una serie di interventi di manutenzione ma anche di ampliamento. L’attuale edificio venne costruito nel 1870 su progetto dell’architetto Filippo Messedaglia.
Una villa e un giardino amati e vissuti da illustri inquilini, come l’architetto Pietro Gazzola (1908-1979), noto per il filologico restauro dei ponti della Pietra e di Castelvecchio in seguito alla loro distruzione nel 1945 nella ritirata delle armate tedesche, e lo scultore Miguel Berrocal (1933-2006) che, trasferitosi a Verona per realizzare le proprie opere nelle fonderie locali, vi stabilì per lungo tempo sia lo studio che l’atelier.
La storia enologica di Guerrieri Rizzardi è di fatto tra le più antiche nella viticoltura in Valpolicella: è nel 1649, infatti, che i conti Rizzardi acquisiscono la tenuta di Pojega a Negrar. Con il matrimonio tra Carlo Rizzardi e Giuseppina Guerrieri, proprietaria fin dal XV secolo di vigneti e cantine a Bardolino e in Valdadige, nasce l’azienda agricola Guerrieri Rizzardi (la prima annata è il 1914). Negli anni Settanta del Novecento, l’acquisizione di vigneti e cantina nei territori del Soave Classico ha contribuito ad ampliare la gamma di vini aziendali. L’azienda controlla l’intera filiera di produzione dei propri vini di alta gamma dal vigneto fino alla loro distribuzione internazionale.
Guerrieri Rizzardi fa parte dell’Associazione Famiglie dell’Amarone d’Arte e dell’Associazione Les Hénokiens (International Association of Bicentenary Family Companies).
CONTATTI Villa Rizzardi
- Negrar – Verona – Via di Villa Rizzardi, Località Pojega
- Link Villa Rizzardi
Fonte: Dimore Storiche Italiane