Sauris
È il comune più alto del Friuli Venezia Giulia (1212 m s.l.m.) ed è un’isola linguistica germanofona.
Fa parte del club dei borghi autentici d’Italia e dell’associazione Alpine Pearls.
Situato nella regione montana della Carnia in Val Lumiei, vanta nel suo territorio la presenza di un magnifico lago, un bacino artificiale tra i più grandi in Friuli, creato dallo sbarramento del torrente Lumiei.
Le principali cime che circondano Sauris e le sue frazioni sono: il Col Gentile (2.075 m), il Monte Tarondon (2.019 m), il Monte Pieltinis (2.027 m), il Crodon di Tiarfin (2.413 m), il Monte Bìvera (2.474 m), il Monte Zauf (2.245 m), il Monte Tinisa (2.080 m).
Situato nella regione montana della Carnia in Val Lumiei, vanta nel suo territorio la presenza di un magnifico lago (il lago di Sauris), un bacino artificiale tra i più grandi in Friuli, creato dallo sbarramento del torrente Lumiei.
Le principali cime che circondano Sauris e le sue frazioni sono: il Col Gentile (2.075 m), il Monte Tarondon (2.019 m), il Monte Pieltinis (2.027 m), il Crodon di Tiarfin (2.413 m), il Monte Bìvera (2.474 m), il Monte Zauf (2.245 m), il Monte Tinisa (2.080 m).
La leggenda vuole che la comunità di Sauris sia stata fondata attorno al XIII-XIV secolo da due soldati tedeschi che, stanchi della guerra, fuggirono dal loro paese rifugiandosi in questa valle isolata ed impervia.
Lo storico Giordano Brunettin fa risalire invece l’occupazione della zona alla metà del XIII secolo. Il primo documento che attestava l’esistenza della località, un atto di eredità perduto, risale al 1280. Si è conservato solo un documento del 1318 in cui si parla di Sauris, riguardante anch’esso un’investitura feudale.
Tra il 1941 e il 1948 venne costruito l’impianto idroelettrico della Val Lumiei e la relativa diga, nonostante si fosse in piena guerra. Proprio per la scarsità di uomini che ciò comportava vennero coinvolti nella costruzione anche 300 prigionieri di guerra neozelandesi. La località La Maina venne sommersa dal lago artificiale, e ne restano i ruderi sott’acqua.
La comunità forma un’isola linguistica di tipo germanico, una vera enclave germanofona in territorio friulano, che si è potuta conservare, a partire dalla sua fondazione, grazie ad un isolamento durato secoli.
Il tipico dialetto locale, il “saurano“, conserva tratti arcaici rispetto ai dialetti tirolesi ai quali è collegato, ma la popolazione è in linea di massima trilingue, parlando bene pure l’italiano e ancor più il friulano.
Nel territorio comunale vige la Legge regionale 18 dicembre 2007, n. 29 “Norme per la tutela, valorizzazione e promozione della lingua friulana”, con la quale la Regione Friuli Venezia Giulia stabilì le denominazioni ufficiali in friulano standard e in friulano locale dei comuni in cui effettivamente si parla il friulano.
Fonte: wikipedia
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