Sinagoga di Trieste
Costruita nel 1912, seconda per dimensioni solo al Tempio di Budapest.
La sinagoga di Trieste, inaugurata nel 1912, situata tra via San Francesco, via Donizetti e via Zanetti a Trieste è considerata tra i maggiori edifici di culto ebraici in Europa, seconda per dimensione solo al Tempio di Budapest, a testimonianza dell’importanza economica, culturale e sociale delle Comunità ebraiche in seno all’Impero Austro-Ungarico (Asburgico).
Con l’annessione del 1918 (alla fine della guerra mondiale) di Trieste all’Italia, diventa, insieme alle sinagoghe di Roma, Genova e Livorno una delle quattro grandi sinagoghe del Novecento presenti sul suolo italiano.
Prima della costruzione di questo edificio gli ebrei triestini celebravano il loro culto in quattro piccole sinagoghe situate nel ghetto ebraico, zona di Riborgo.
Ottenuta l'”emancipazione”, e con un ruolo sempre più importante nel contesto cittadino in virtù della consistente presenza ebraica a Trieste, la comunità decise di erigere un tempio di grandi dimensioni.
Nel 1903 venne quindi bandito un concorso internazionale per individuare l’architetto che avrebbe progettato il nuovo edificio. La scelta si rivelò poco felice: nonostante la partecipazione di decine di concorrenti, nessuno dei progetti venne ritenuto all’altezza del compito. Si decise in seguito di affidare l’incarico progettuale ad uno dei maggiori e famosi studi di architettura dell’epoca, i fratelli Ruggero e Arduino Berlam di Trieste. Il 21 giugno 1912, dopo quattro anni di lavori, la nuova Sinagoga venne finalmente inaugurata.
Purtroppo l’avvento del fascismo e la successiva applicazione delle leggi razziali in Italia imposero la chiusura della Sinagoga;in seguito, durante la seconda guerra mondiale e con l’occupazione tedesca di Trieste, il Tempio venne ridotto a deposito di libri e di opere d’arte trafugate dai nazisti. In quell’occasione gli arredi rituali in argento non vennero manomessi o sottratti perché nascosti all’interno dello stesso edificio.
Il Tempio ebraico si presenta come un monumentale edificio rivestito in cemento, caratterizzato da influssi stilistici orientali.
All’esterno il tempio si sviluppa su tre prospetti che si affacciano rispettivamente su via Donizetti, via san Francesco e su via Zanetti, diversi tra loro per dimensione, ma tutti con un rosone centrale dove è disegnata la stella di David.
Le entrate sono due:
- la principale è rivolta su via Donizetti, ed è utilizzata solo durante le festività più importanti
- mentre quella “secondaria”, posta in via san Francesco, viene usata abitualmente.
L’alzato del tempio si articola su una grande sala centrale rettangolare, che si sviluppa su tre navate, sormontate da una volta con mosaico dorato.
La sala è orientata verso un grande Aron con le porte di bronzo dorato.
L’armadio sacro è incrociato da due candelabri bronzei menorah appoggiati sopra un parapetto marmoreo che raffigura i simboli della comunità ebraica triestina: i covoni di fieno.
Su tre lati dell’edificio è collocato il matroneo. In prossimità del matroneo prospiciente l’ingresso si accede ad un organo che riporta il simbolo della stella di David. Il matroneo a causa della riduzione del numero della comunità non è più in uso.
Il pavimento della sala centrale è disegnato con un mosaico di colore bianco e nero.
Il soffitto è caratterizzato da una grande cupola ornata da lampadari, scritte sacre e diverse decorazioni. Separata dalla sala centrale tramite colonne di marmo che sostengono gli archi, si trova la zona più ricca di decorazioni, l’atrio; in particolar modo il pavimento riporta dei motivi circolari che contengono la stella di David ed anche i colori sono più numerosi e accesi.
L’intera struttura non contiene sola la “grande” sinagoga, ma anche un oratorio utilizzato più frequentemente, gli uffici della comunità, la biblioteca e la zona adibita al bagno rituale.
Fonte: wikipedia
La Sinagoga di via San Francesco è uno degli edifici simbolo della Trieste multireligiosa. Progettata dagli architetti Ruggero e Arduino Berlam, la monumentale Sinagoga è inaugurata nel 1912 rappresentando in modo tangibile l’influenza raggiunta dalla Comunità ebraica nella vita economica e culturale della città.
Il Tempio, uno dei più grandi e maestosi d’Europa, è contraddistinto da richiami orientaleggianti che tornano nelle bifore, nelle colonne, negli intagli e nei caratteristici rosoni che disegnano la stella di Davide.
All’interno del complesso si trovano un oratorio, oggi usato durante la settimana, nei digiuni e nelle mezze feste, e la grande Sinagoga utilizzata nelle festività maggiori. Stili diversi s’intrecciano in una struttura originale e di grande suggestione, dagli interni luminosi ed eleganti, che culmina nei quattro possenti pilastri di marmo che sorreggono un’importante cupola centrale.
Il Tempio Maggiore rimpiazzò le Schole che dalla metà del Settecento avevano risposto alle necessità di culto degli ebrei triestini e diede risposta alle esigenze di una Comunità sempre più fiorente, che nel 1938 giunse a contare quasi 6 mila abitanti. Le Schole, accomunate da un modello architettonico assai diffuso nell’Italia nord orientale, con sale rettangolari dalle file longitudinali di banchi rivolti al centro o verso il lato orientale, all’interno erano finemente decorate e arredate ma proponevano all’esterno un aspetto modesto e anonimo.
Per dimensione e per struttura il Tempio, per la cui realizzazione fu lanciato un concorso d’idee internazionale, è invece una tipica sinagoga dell’epoca dell’emancipazione in cui la sala da preghiera principale, a pianta rettangolare, si articola in tre navate che culminano nella maestosa abside dalla volta a mosaico dorato.
L’intera sala è orientata verso un monumentale aròn dalle porte di rame dorato sormontato da un’edicola in granito rosa che con quattro colonne sorregge le tavole della legge. A incorniciarlo, due grandi menoròt, candelabri di bronzo a sette braccia, che poggiano su una balaustra in marmo che riporta il covoni di spighe simbolo della Comunità di Trieste. Levando lo sguardo, si resta colpiti dall’eleganza dei lampadari, dalle decorazioni a fasce che delimitano la cupola con motivi geometrici, alberi e stelle e da quelle che, sulle grandi arcate, riportano versetti dei Salmi e alberi della vita.
Sull’aròn si affaccia, dai tre lati, la bella balconata del matroneo che oggi, per motivi di sicurezza oltre che per le dimensioni ridotte della Comunità, non è più in uso. Nel matroneo sopra il portale d’ingresso si trova, in una galleria all’interno di una volta a botte, un grande organo dalle canne ornate da stelle di David.
L’atrio, separato dalla grande sala per mezzo di una serie di arcate che poggiano su colonne di marmo presenta un soffitto decorato a stucco con al centro un lampadario di rame. Il pavimento mostra una maggiore ricchezza di quello a mosaico bianco e nero della sala centrale, con decorazione a cerchi che racchiudono la Stella di Davide e una maggiore varietà cromatica tra bianco, nero, rosso e giallo. Tutte le parti decorative degli interni sono realizzate in pietra. Le parti lisce sono invece in pietra artificiale ottimamente eseguita.
Durante la seconda guerra mondiale la Sinagoga venne devastata e adibita dagli occupanti nazisti a deposito di libri e opere d’arte. Gli argenti rituali della Comunità si salvarono però dalla razzia grazie a un ingegnoso nascondiglio all’interno dello stesso edificio.
All’esterno l’edificio presenta tre facciate, su via Donizetti, via San Francesco e via Zanetti. Architettonicamente diverse, propongono una serie di fregi e di ornamenti che si ripetono. Su tutte spicca il caratteristico rosone che dà luce agli interni, in cui una grande stella di David centrale irradia una serie di decorazioni floreali.
L’ingresso principale si trova in via Donizetti, dove il grande portale viene aperto nelle festività più importanti. L’accesso alla Sinagoga avviene dal piccolo loggiato di via San Francesco.
Nel complesso di via San Francesco si trovano anche gli uffici della Comunità, la biblioteca, l’archivio storico e il mikveh (bagno rituale).
La sinagoga si trova in via Francesco 19 a Trieste (vedi mappa). Può essere visitata le domeniche con orario 10, 11 e 12 salvo chiusura per festività.