Castello di Colloredo di Monte Albano
Una pergamena del 1258 dà notizia di Colloredo come feudo dei visconti di Mels, vassalli dalla casa del Tirolo sin dall’inizio del secolo Xl.
Nel 1302 il patriarca di Aquileia Ottobono de’ Razzi dava facoltà al barone Guglielmo di Waldsee, di costruire un nuovo castello nei pressi dell’avito maniero di Mels.
Il castello costituì un esempio tipico di castello “residenziale” costruito per necessità difensive al centro del feudo quale stabile e sicura dimora
Il 4 dicembre del 1302 il patriarca d’Aquileia Ottobono de’ Razzi dava facoltà al barone Guglielmo di Waldsee, visconte di Mels, xxxcavaliere di antica stirpe sveva, di costruire un nuovo castello “de novo et facere domum magnam” su di un colle di proprietà della famiglia nei pressi dell’avito maniero di Mels.
Il castello, costruito “alto da terra sei passi e grosso due braccia”, portato a termine dopo la morte di Guglielmo dai suoi tre figli Asquino, Bernardo e Vicardo che per primi assunsero il cognome di Colloredo Mels Waldsee, costituisce fin dal suo nascere un esempio tipico di castello “residenziale” costruito per necessità difensive al centro del feudo quale stabile e sicura dimora.
Sempre più ingrandito attraverso i secoli, subì una lenta e costante sostituzione delle caratteristiche difensive con quelle più propriamente residenziali.
Riccamente decorato da Giovanni da Udine alla metà del secolo XVI, il famoso studiolo del castello di Colloredo costituisce uno dei più significativi momenti artistico-decorativi del maniero, punto di riferimento nel panorama architettonico della Piccola Patria.
Approfondisci >>>
(Fonte testo: consorziocastelli.it)
La famiglia Colloredo è una casata nobile friulana che ebbe un ruolo importante nella storia dello Stato Patriarcale di Aquileia, esercitando il potere feudale su un ampio territorio e prendendo parte al parlamento friulano.
Il 4 dicembre 1302 il Patriarca di Aquileia Ottobuono di Razzi concedeva a Guglielmo di Waldsee, visconte di Mels, facoltà di costruire un nuovo castello su di un colle di proprietà della famiglia, presso la villa di Colloredo, nella giurisdizione feudale di Mels; da questa data la famiglia iniziò ad appellarsi “Colloredo Mels”.
Tra i feudi che possedette vi furono: l’originario castello di Mels, la città di Venzone, i castelli di Albana e Prodolone (da cui presero il nome due rami della famiglia) con i fortilizi di Sattimberg e Monfort, Colloredo e poi i feudi di Susans e Sterpo, Castel Dobra (Dobrovo) e Fleana (Fojana) (questi ultimi due nell’attuale Slovenia), Sezza, Latisana e Sutrio. Fuori del Friuli possedette palazzi a Mantova e Recanati, i castelli di Opocno in Boemia, di Libenau nella Stiria, di Wolpersdorf, di Ober Vobling, di Aggesbach e di Tullh nella Bassa Austria, il marchesato e la rocca di Santa Sofia in Toscana.
Tra le lotte dei Colloredo ricordiamo quelle contro i patriarchi di Aquileia, i conti di Gorizia, i Caminesi, i Savorgnan, i Torriani.
Venne ascritta alla nobiltà di Gorizia e del Sacro Romano Impero nel 1591 ed ottenne quella di baroni inAustria nel 1624, quella senese nel 1627, quella di Mantova nel 1721 e infine quella Milanese nel 1761, conti dell’impero 1724. A tal proposito va menzionata la nomina a governatore della Lombardia di Girolamo Colloredo (1719-1725, sotto cui si posero le sbarre al naviglio) e di Hieronymus Graf von Colloredo a Principe-Arcivescovo di Salisburgo. La famiglia si divise in varie linee di cui quella di Asquino si estinse nel 1738 e beni e titoli furono ereditati daiMontecuccoli, quella di Viscardo acquisì il marchesato di Santa SOfia di Marecchiccia, feudo toscano, quella di Mannsfeld ereditò con il matrimonio di Franz Gundakkar (1731-1807) con l’ultima erede Maria Isabella (1771) titoli e beni dei principi von Mansfeld (1780), con diritto di unire i due cognomi dal 1789 (Colloredo-Mannsfeld).
La famiglia vestì inoltre l’abito di Malta, venne insignita col titolo di Visconte di Mels nell’XI secolo e ottenne il titolo di Conte del S.R.I. nel 1824.
Su commissione del Conte Carlo Ottavio di Colloredo, direttore dell’Accademia dei Timidi, nel 1767-69 l’Antonio Bibbiena realizzò a Mantova il Teatro Scientifico, gioiello settecentesco della città, dove Mozart il 16 gennaio 1770 tenne un concerto nella sua prima tournée italiana, all’età di quattordici anni.
Immagine: Stemma del ramo primogenito della famiglia dei Conti di Colloredo Mels.
Approfondisci >>>
(Fonte testo: wikipedia.org)