Villa Morosini Lucheschi Valforte
Villa Morosini Lucheschi Valforte è una villa veneta di Colle Umberto, situata in area collinare, al confine col comune di San Fior.
Edificio sorto nel XVIII secolo in località Valforte, nella piana a nord-est della chiesa monumentale di Castello Roganzuolo, verso la quale la facciata della villa guarda, Villa Morosini è frutto di lavori attuati in più epoche. Il nucleo principale neoclassico, di fine Settecento, nasce a partire da un edificio preesistente secentesco (un convento di frati) per volontà della nobile famiglia veneziana dei Morosini.
Nel 1850 i Lucheschi acquisiscono la proprietà, che viene ampliata con la costruzione di numerosi annessi, tra cui le barchesse ancora oggi visibili.
La più importante vicenda storica che si lega alla villa è quella della Grande Guerra, quando essa divenne, tra 1917 e 1918, il comando dell’aviazione austro-ungarica.
La dimora è ricordata anche per aver ospitato due illustri personalità: il re d’Italia Vittorio Emanuele II e l’imperatore Carlo I d’Austria.
Oggi, Villa Morosini è utilizzata come luogo di mostre e celebrazioni, presentandosi in buono stato e aperta sulla valle attraverso un lungo viale alberato culminante in un piccolo spiazzo verde con al centro un finto pozzo.
La villa è composta da un blocco centrale più alto, di tre piani, e da due ali simmetriche ai lati, di due piani.
La forometria consta di monofore rettangolari che evidenziano i livelli del complesso. Si differenzia dalle altre l’apertura centrale del piano nobile, che è a tutto sesto.
La facciata, semplice e razionale, ha come ornamento, centralmente, un frontone contenente uno stemma e sovrastato da tre piccoli elementi scultorei.
Internamente sono conservati buona parte degli arredi e, alle pareti, numerosi stucchi primo novecenteschi.
Ai due lati dell’edificio sono disposte le due barchesse, caratterizzate da grandi archi a tutto sesto; sul lato sinistro hanno luogo anche altri annessi di epoca successiva, ben integrati nel complesso.
Il giardino è quello originale, all’italiana, aperto sulla vallata che dà il terzo nome alla villa.
Alla villa è annessa una cappella gentilizia dedicata alla Madonna di Serravalle, il cui aspetto attuale è verosimilmente dovuto ai lavori ottocenteschi voluti dai Lucheschi. Essa è un edificio autonomo rivolto verso la campagna retrostante il resto del complesso, da cui oggi risulta accessibile, incastonata nel muro che cinge il giardino. Lo schema architettonico della facciata è a capanna terminante con un grande timpano, dal quale partono quattro lesene, al centro delle quali si apre un portale a tutto sesto, sopra il quale è affisso un piccolo stemma dei proprietari. Sul retro della struttura spunta un piccolo campanile a vela con una coppia di luci, all’interno del quale sono posizionate le due piccole campane.
Fonte: wikipedia
Dal sito del Comune di Colle Umberto
Villa – Castello Lucheschi
In luogo del complesso residenziale dei Conti Lucheschi a Colle Umberto, si trovavano in origine le dipendenze agricole (stalle, fienili, ecc.) del convento benedettino, che stava sulla sommità del colle.
Questi depositi agricoli vennero sistemati lungo ed al termine della originaria strada di Colle che conduce al centro del Paese, detta “malvolta” per le numerose insenature che si snodano lungo il suo sviluppo centrale risalente i colli.
Pertanto essa in altri tempi passava dove ora c’è la pineta, quindi in mezzo all’attuale castello e poi risaliva l’erta verso l’abbazia.
Del primitivo complesso rurale monastico rimane ancora una torre, un tempo campanile di una chiesa locale interna, poi adottata a torrione tra la fine dell’800 ed i primi anni del ‘900 (1911).
Altri locali agricoli del vecchio deposito monastico vennero trasformati in serre agli inizi di questo secolo.
A fianco di questo torrione prospiciente la strada “malvolta”, venne costruita nel ‘700 la sontuosa villa padronale, ricordata e celebrata nei tempi passati per la raffinatezza dell’architettura e le decorazioni a stucco con dorature che ornavano stanze e sale e che incorniciavano specchiere e splendidi dipinti opera del Piazzetta (1682-1754), famoso pittore veneziano.
Successivamente, verso la metà dell’800, a ridosso di questa torre, vennero costruite le prime scuderie, altre cantine, granai e l’ammasso dei bozzoli sunai e l’ammasso dei bozzoli su probabili preesistenti fabbricati rurali dell’abbazia, che sono stati disposti di fronte all’attuale ingresso del palazzo-castello.
Nella stessa epoca fu incorporata all’altra estremità della villa, una poderosa torre merlata, composta du diversi piani adibiti a ghiacciaia per la conservazione a ciclo delle uova del baco da seta. Ampliandosi ancor più il corpo di fabbrica del castello, sempre in questi anni (1840) fu deviato il tratto finale della vecchia strada “malvolta”, facendola aggirare intorno a mezza costa della collina, reclutando un gran numero di disoccupati, frequenti a quei tempi.
Sede del comando austro – ungarico, durante la prima guerra mondiale fu incendiata per rappresaglia alla fine del conflitto, rovinando gran parte delle opere artistiche, in essa contenute.
La Villa – Castello Lucheschi fu restaurata e resa funzionale ma durante la seconda guerra mondiale a partire dal 1943 divenne sede di un comando delle SS e della X° M.A.S. a seguito delle trattative avute tra i conti Lucheschi e ti Lucheschi e la moglie del principe Valerio Borghese.
Il parco servì da ospedale da campo e i sotterranei del castello da prigioni per i tribunali militari.
Nell’aprile ’45 fu adibita a comando partigiano dal quale partì l’ordine di fermare la colonna blindata dell’armata tedesca sul Menarè.
Fu infine rasa al suolo dai bombardamenti dell’aprile del 1945 e fu presa di mira da un intenso mitragliamento.
I ricordi rimasti, del trascorso splendore della Villa – Castello dei Conti Lucheschi di Colle Umberto, sono ancora ravvisabili in alcuni stemmi gentilizi sull’esterno del palazzo principale.
Fonte: Comune di Colle Umberto
Foto di copertina da Villevenete.it