Risi, verze e luganega
Nel ricettario tradizionale si tratta di una minestra brodosa, dove la verza deve essere ben cotta, deve “pippare in tecia”, ovvero cuocere per un numero imprecisato di ore, con coperchio e a fuoco talmente basso che un accendino potrebbe scaldare di più.
Importante:
la cottura del riso lunga e la salsiccia sbriciolata dentro poco prima della fine della cottura.
Un piatto invernale buonissimo!
“Ricetta rubata” a “Il cucchiaio d’argento“.
INGREDIENTI
• 320 g di riso per risotto (Carnaroli o Vialone)
• 10 foglie medie di verza
• 1 scalogno
• 2 salsicce
• 2 litri di brodo vegetale o di carne
• sale
• pepe
• salsa di soia
• burro
• formaggio grattugiato
• vino bianco
PREPARAZIONE
Mettete a bollire il brodo preparato il giorno prima, non salato.
Tagliate le verze a striscioline e poi a quadretti, 2 foglie a porzione, più una per la pentola.
Tenetene una da parte per la decorazione alla fine.
Sbucciate e tritate lo scalogno grossolanamente e cuocetelo in padella per circa 4 minuti con un cucchiaio di brodo, salate e pepate quanto basta.
Tostate il riso in una pentola con olio e salate.
Bagnate con il vino bianco e un goccio di soia e poi aggiungete il brodo un po’ alla volta per portarlo a cottura.
A metà cottura ho aggiungete le verze.
Bucate con una forchetta le salsicce e rosolatele in padella per far uscire parte del grasso.
Poi spellatele e riducetele a pezzetti.
A cottura ultimata mantecate il riso con burro e formaggio, mantenendolo piuttosto brodoso.
Incorporate la salsiccia sbriciolata e alla fine decorate con una macinata di pepe e della verza a julienne cruda.
Nota della chef:
Non è assolutamente un piatto leggero, ma è digeribile. Buon appetito.