Monastero di Santa Maria in Valle
Il Monastero nasce a metà del VII secolo d.C. riservato alle Suore Benedettine.
Successivamente ha subito molte aggiunte e restauri dovuti ad invasioni e terremoti che lo hanno danneggiato anche in maniera grave.
L’odierna fisionomia si inizia ad avere nel 1511 circa, mentre nel 1841, l’edificio venne affidato alle Suore Orsoline che vi hanno vissuto fino al 1999.
Il Chiostro è organizzato a forma irregolare, quasi a trapezio scaleno; il porticato, affrescato da Francesco Colussi nel 1795, è costituito da archi a tutto sesto con volte a croce sorrette da colonnine circolari in pietra.
Sul lato Sud della costruzione è possibile vedere le strutture murarie più antiche, che in parte inglobano il Tempietto Longobardo.
Grazie agli spazi ed agli splendidi scorci che il Chiostro offre, diviene ideale per ospitare molte importanti manifestazioni, tra cui alcuni spettacoli del Mittelfest ed i Corsi Internazionali di Perfezionamento Musicale.
Le parole non bastano per raccontare e dare l’idea della bellezza e del fascino di questo luogo, visitarlo è l’unico modo per percepirne la sua vera essenza.
Parte del Monastero (chiostro, Sala del Refettorio) è visitabile assieme al Tempietto Longobardo con i medesimi orari.
Fonte: Cividale.com
Storia del monastero.
Il Monastero di Santa Maria in Valle, che racchiude la chiesa di San Giovanni e il Tempietto Longobardo, rappresenta uno dei più importanti nuclei urbani della Cividale longobarda, dove si conservano le principali tracce monumentali del periodo.
Il complesso monastico costituisce un’importante testimonianza della storia e dell’evoluzione urbana di Cividale, in particolare per quel che riguarda la zona denominata “Valle”, nel settore sud-est della citta: un avallamento che dal Duomo e dall’antico Palazzo Patriarcale, ora sede del Museo Archeologico Nazionale, scende fino alle ripide sponde del Natisone.
Nella zona di “Valle” era collocata in epoca altomedievale la gastaldaga longobarda, sede della corte regia nella citta.
Una destinazione che ben si coniuga con l’evoluzione monumentale dell’area, ove appunto furono erette e si conservano la chiesa di San Giovanni in Valle, il piu importante ed antico edificio di culto cittadino dopo la cattedrale, fondato entro la prima meta del VII secolo, ed il Tempietto longobardo, opera di ineguagliabile pregio della tarda eta longobarda, sicuramente legata ad una committenza di alto livello, con buona probabilità riconducibile proprio all’intervento regio.
Nell’ambito degli stessi possedimenti del re si colloca l’origine del Monastero, gia ricordato in una fonte del IX secolo, che venne probabilmente creato nella tarda epoca longobarda e che appare ricordato per la prima volta nelle fonti scritte nell’830 in un diploma di Lotario e Lodovico con cui gli imperatori carolingi concedevano al Patriarca di Aquileia la giurisdizione del monastero femminile benedettino di Santa Maria, situato entro le mura cittadine e confinante con la chiesa di San Giovanni, non compresa a quel tempo nella donazione poichè faceva ancora parte della Gastaldaga.
Fino a quella data dunque anche il monastero, contiguo alla corte regia, rientrava tra i possedimenti del re ed evidentemente risultava una fondazione regia.
Difficile dire su quali spazi e, soprattutto, su quali edifici di culto poteva al principio contare il cenobio nell’ambito della corte regia. Il monastero in origine occupava infatti solo una parte della gastaldaga e probabilmente utilizo fin dal principio come edificio di culto il Tempietto Longobardo, la cappella del palazzo regio che poi divenne l’oratorio monastico di Santa Maria in Valle.
Solo più tardi, verso la fine del IX o gli inizi del X secolo, tutto l’ambito dei possedimenti che erano rimasti sotto il controllo dei funzionari imperiali, vale a dire la zona occidentale dell’area di Valle con la chiesa di San Giovanni, venne definitivamente concessa per l’ampliamento del monastero.
Probabilmente ciò ha un legame con le nuove necessita di spazio dovute al trasferimento nel cenobio cividalese delle monache prima residenti nel monastero di Salt, posto a poca distanza da Cividale, fondato da tre nobili longobardi e dalla loro madre Piltrude che ne fu la prima venerata badessa.
La sua memoria continuo anche nel cenobio cividalese dove, nel presbiterio del Tempietto, fino al 1968, esisteva un sepolcro, realizzato nel medioevo o in seguito, detto “Tomba di Piltrude”.
Dal periodo carolingio il monastero di Santa Maria in Valle rimase a lungo tra i beni concessi dall’impero al Patriarca di Aquileia, come attesta la conferma in un diploma di Ottone III del 986, dove il cenobio compare sempre tra i possedimenti del patriarcato.
Rimase sempre un cenobio femminile e fu il rifugio privilegiato delle donne delle famiglie nobiliari della cittadina.
In epoca medievale la rilevanza del monastero nel panorama delle istituzioni ecclesiastiche fu tale da divenire sempre piu oggetto di privilegi e donazioni che contribuirono ad accrescerne il potere ed il prestigio.
Tutto cio favori la crescita monumentale del Monastero che ebbe ampio sviluppo soprattutto tra Cinquecento e Settecento, portando il complesso alla configurazione attuale, con gli edifici di culto e gli spazi monastrici imperniati attorno al grande chiostro.
Negli ultimi due secoli pero, dopo la grande ascesa, anche il Monastero cividalese subi quell’involuzione che caratterizzo le altre istituzioni religiose. Non perse comunque la sua rilevanza monumentale e la sua funzione di polo urbanistico; l’istituzione monastica fu pero soppressa durante il periodo napoleonico e il complesso divenne proprieta demaniale.
Nel 1812 venne acquistato dal Comune di Cividale e, dopo un restauro, fu destinato a sede di una scuola pubblica per le giovani cividalesi sotto la guida di suore Benedettine.
Nel 1925 un decreto dell’Imperatore d’Austria consenti infatti la riapertura del Monastero a condizione che le monache si incaricassero dell’insegnamento delle fanciulle.
Dal 1843 per dare supporto alle poche Benedettine rimaste venne insediata anche una comunità di Orsoline, provenienti da Gorizia, che rimasero nel monastero fino a pochi anni fa quando, nel 2000, divenne definitivamente proprietà del Comune di Cividale del Friuli.
Negli ultimi anni, il monumento e oggetto di una serie di interventi di restauro e di valorizzazione per migliorare la sua fruizione da parte del pubblico come Patrimonio dell’Umanità.
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