Città di Castelfranco Veneto
Fondata negli ultimi anni del secolo XII sorge su di un terrapieno preesistente a ridosso del villaggio medievale della “Pieve Nova”, in prossimità delle vie romane Aurelia e Postumia.
La posizione geografica ne faceva un importante baluardo strategico-militare ai confini occidentali del Comune trevigiano, in un territorio che all’epoca era soggetto a continue controversie militari.
L’elemento che più caratterizza Castelfranco è il castello, che ne racchiude il centro storico. Difeso da mura molto alte, di mattoni rossi, comprende sei torri, quattro delle quali sui vertici della base quadrata di 232 m di lato, una sulla mediana sud (verso Padova), trasformata in campanile del duomo, l’altra sulla mediana ad est (verso Treviso). Da un disegno conservato presso la Biblioteca Comunale si notano in totale sette torri. L’ultima, abbattuta, era posta sulla mediana ovest (verso Cittadella).
Situata in posizione centrale fra i capoluoghi veneti di Treviso, Padova e Vicenza, è una città murata con un castello medievale in ottimo stato di conservazione.
Città natale del Giorgione, ne conserva l’antica dimora, Casa Giorgione, e, in una cappella del Duomo, la famosa Pala di Castelfranco.
Castelfranco nasce nel 1195 quando il comune di Treviso, da poco formatosi, sentì la necessità di costruire una fortezza al confine con le rivali Padova e Vicenza, in un’area dove il fiume Muson rappresentava l’unica effimera demarcazione naturale. Il luogo prescelto era inoltre in una posizione strategica: un terrapieno preesistente sulla sponda orientale del corso d’acqua, prossimo alla confluenza tra le vie Postumia e Aurelia e in posizione centrale tra i fortilizi signorili di Castello di Godego e Treville e vescovili di Salvatronda, Riese e Resana.
Cosa piuttosto peculiare, la popolazione del castello non era formata da soldati, ma da liberi cittadini che, stabilendovisi, potevano godere dell’esenzione da ogni imposta (da cui il toponimo Castelfranco, cioè “libero”). Tuttavia, gli spazi interni non erano organizzati secondo un tipico impianto urbano: non esisteva una vera e propria piazza e gli edifici più importanti si distribuivano lungo la strada principale se non addirittura arretrati, come il caso della chiesa (allora subordinata alla più antica Pieve Nuova, nell’attuale Borgo Pieve), l’ufficio contabile e l’infermeria.
Il castello era governato da due consoli, in carica per sei mesi. Oltre ai normali compiti amministrativi, dovevano gestire la giustizia in nome del podestà di Treviso. Ciascun console (stipendiato 100 lire per l’intero periodo) doveva rispondere del proprio operato al compagno e agire contro di lui se violava la legge.
Il castello passò nel 1246 ad Ezzelino III da Romano, che lo fortificò ulteriormente con due gironi e una torre sul lato Sud (verso Padova); tornò a Treviso il 27 settembre 1259, giorno della morte del “Tiranno”.
Nel 1329 Castelfranco passò a Cangrande della Scala, signore di Verona.
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(Fonte testo: wikipedia.org)