Castello di Segonzano
Sorge su uno sperone roccioso tra Faver e Segonzano, in Val di Cembra.
Poche mura, definite ruderi, di un fascino tutto particolare.
Torre di guarda in epoca romana, ma di origine preistorica.
Risale al 1216 l’infeduazione a Rodolfo Scancio, da parte del principe vescovo Federico Vanga, in periodo medievale.
La sua posizione era perfetta per il controllo dei traffici tra i paesi di Salorno e San Michele, quindi la Valle dell’Adige, con i paesi di Pinè e Pergine, e quindi con la Valsugana, che avvenivano attraverso il ponte di Cantilaga sull’Avisio.
Gli attuali proprietari sono i discendenti del barone Giovanni Battista a Prato, infeudato da Bernardo Clesio, principe vescovo di Trento, nel 1535.
Nel 1796, durante la battaglia di Segonzano, saccheggiato ed incendiato per mano delle truppe francesi di Napoleone.
Dopo l’alluvione del 1882, demolito dagli abitanti del posto per ricostruire le abitazioni.
La torre romana, detta delle Prigioni, si erge ancor oggi protagonista, e domina il ponte Cantilaga, punto d’accesso alla valle dell’Avisio.
Il pittore tedesco Albrecht Durer notò il castello in occasione del suo primo viaggio a Venezia, nel 1494, e ne fu così impressionato che dedicò due importanti acquerelli. Per ricordare lo storico passaggio, nel 1971, sono stati posti dei cippi porfirici a Piazzo di Segonzano ed a Faver, nei luoghi dove l’artista si ispirò per le vedute riportate nelle due opere.
Foto di copertina e INFO da Visitpinecembra.it >>>
Aperture e visite: il sito è accessibile tutto l’anno attraverso passerelle e pedane panoramiche
Eventi: previsti eventi culturali e storici durante il periodo estivo
Stato di conservazione: buono
Collegamenti bus di linea: da Trento
Informazioni: A.p.T. Piné Cembra tel. 0461 683110