Castello di San Salvatore
La sua costruzione inizia nel 1323 a opera di Rambaldo VIII di Collalto e finisce con il suo successore Schenella V.
Con la sua doppia cinta muraria, copre un’area di 32.000 metri quadrati.
Venne progressivamente abbellito e ingrandito e vi fu inserito il seicentesco “palazzo Odoardo”.
Andò quasi interamente distrutto tra il 1917 e il 1918 in seguito alla rotta di Caporetto: l’artiglieria italiana bombardò pesantemente il castello di Collalto e questo, causando anche la distruzione di molte delle opere d’arte custodite.
Dal sito Castellosansalvatore.it
La storia del castello è indissolubilmente legata alla famiglia Collalto, di antichissima origine longobarda, che da Treviso si stabilisce qui tra il XII e il XIII secolo fondando i castelli di Collalto e di San Salvatore.Il castello di San Salvatore si espande velocemente ed arriva alla fine del Medioevo, con i suoi trentamila metri quadrati tra rocca e borgo, ad essere uno dei più estesi del nord Italia.Inespugnato per tutto il Medioevo, durante la lunga pax veneziana il castello vede la fioritura di una straordinaria stagione artistica: arrivano a San Salvatore pittori, poeti, musicisti e letterati. La Cappella Vecchia accoglie lo straordinario ciclo di affreschi del Pordenone, mentre i palazzi si arricchiscono di opere dei grandi maestri veneti dell’epoca.
La bellezza e la magnificenza del castello diventano lo sfondo di celebri dipinti di Cima da Conegliano.Ospite dei Collalto nell’Abbazia di Nervesa, Monsignor Giovanni della Casa compone il suo celebre “Galateo”. E tra le ìselve d’arbori e frondeî Gaspara Stampa, la più grande poetessa del Cinquecento, canta nelle sue meravigliose ìRimeî il suo straziante amore per il conte Collaltino.All’inizio del seicento sorge la chiesa di Santa Croce, rivolta verso il borgo attraverso un loggiato dal sapore sansovinesco e nel secolo dei Lumi il conte Odoardo fa erigere un nuovo palazzo.
Ma il novecento è alle porte con la prima guerra mondiale: il Piave fa da sfondo alle ultime cruente battaglie ed il castello diventa bersaglio dell’artiglieria italiana. Nel 1918 San Salvatore presenta un paesaggio desolante: i palazzi sono gravemente danneggiati, come pure le mura e il borgo.
Ma il castello riprende vita: il conte Rambaldo avvia una appassionata fase di recupero dello straordinario patrimonio storico-artistico, per secoli difeso con tenacia e amore. Un ininterrotto cantiere prosegue fino alle soglie del nuovo millennio, in cui il castello di San Salvatore e le sue terre vengono definitivamente riconsegnate alla storia in tutto il loro splendore.
Castello San Salvatore
Via Sottocroda – 31058 Susegana ( Treviso )