Castello di Duino
Il luogo in cui il poeta tedesco scrisse l’opera “Elegie Duinesi”.
Se pur gridassi, chi mi udrebbe dalle gerarchie
degli angeli ? E se uno mi stringesse d’improvviso al cuore, soccomberei per la sua troppo forte presenza.
Perché nulla è il bello, se non l’emergenza
del tremendo: forse possiamo reggerlo ancora,
ed ammirarlo anche , perché indifferente
non degna distruggerci.
(Prima Elegia delle “Elegie Duinesi” di Rainer M.Rilke)
Il castello di Duino, dei principi di Torre e Tasso, è uno degli edifici più fascinosi e ricchi di storia del Carso triestino.
Un castello che ispirò anche un poeta di grande sensibilità come Rainer Maria Rilke, che qui soggiornò tra il 1811 e 1912 e che dall’incanto di questi luoghi trasse l’ispirazione per le famose “Elegie duinesi”.
Nonostante sia stato ricostruito dopo le distruzioni della Prima Guerra Mondiale, il castello ha una storia antica e suggestiva. Ugone VI, capitano dei duchi d’Asburgo nel 1832, quando Trieste si offrì in dedizione alla casata degli Asburgo, divenne il capitano della città.
Dopo la sua morte il suo castello, il vecchio castello di Duino, passò al casato dei Walsee, che lo abbandonò per trasferirsi nel castello “nuovo”, più grande e comodo. [castello di duino]
Nel 1472 il castello passò in mano all’imperatore Federico III e poi cambiò di nuovo proprietari: divenne una delle magioni della nobile famiglia degli Hoffer. Alla fine del XVI secolo, però, la casata si estinse e il castello e il feudo furono ceduti a Raimondo VI della Torre.
Ogni passaggio del castello comportò modifiche, rimaneggiamenti e restauri.
Oggi il castello di Duino si presenta come un fascinoso insieme di edifici di epoche diverse, stretto intorno ad un cortile con un loggiato e chiuso da alti muraglioni di cinta bastionati. Ad impreziosirlo, sul lato mare, una strepitosa terrazza.
Gli ultimi progetti del principe di Torre e Tasso per lo splendido castello di Duino parlano della creazione di un esclusivo centro congressi, probabilmente con la possibilità di alloggio.
Approfondisci >>>
(Fonte testo: marecarso.it)