Casa Foffani
Un piccolo mondo raccolto, un mondo dentro al mondo esterno.
Una casa borghese antica, in un contesto rurale ben conservato.
Muri impregnati di ricordi. Pareti tranquille. Parecchio silenzio.
Il paese di Clauiano è costituito in prevalenza da palazzetti e case settecentesche o trasformate in quel periodo, e costituisce nel suo complesso un ottimo esempio di architettura tradizionale e rurale friulanascevro da interventi distruttivi o inserimenti contrastanti nelle vie principali.
Tra gli edifici di maggiore spicco, sulla piazza, è situato il complesso padronale Calligaris ora Foffani.
L’abitazione principale ed i fabbricati annessi si trovano oggi quasi nella stessa configurazione riprodotta da una antica mappa del 1774, ed è sempre stata abitata dalla Famiglia Calligaris, come risulta da documenti datati 1608 e 1687. Oggi, unico proprietario è Giovanni Foffani, figlio di Maria Calligaris.
La casa rurale e l’azienda agricola
La casa dominicale risale al XV/XVI secolo.
Il complesso è un esempio di architettura rurale e borghese, destinato storicamente ad azienda agricola e in particolare alla produzione di vino (documentata ufficialmente fin dal 1789) e all’allevamento dei bachi da seta.
Nel 1704 venne ceduta una parte del cortile, e a seguire venne edificata la “torretta”, oggi adibita a grazioso B&B, con le antiche scale in legno e gli stucchi dell’epoca sui soffitti del primo piano.
Sempre in quell’epoca, vennero costruiti altri annessi, il muro di cinta e spostato l’ingresso sull’attuale Piazza.
In epoca ottocentesca, poi, venne rivestita in bugnato rustico a mezza altezza la facciata dell’edificio dominicale.
Durante la seconda guerra mondiale, l’abitazione fu sede prima del comando tedesco e poi di quello americano.
Il complesso dominicale Foffani, ora Azienda Vinicola, offre una valida testimonianza di realtà archietettonica legata a quella tradizione rurale e borghese più che a quella dell’edilizia nobiliare. In posizione dominante sulla piazza del paese, è collegato direttamente alle vigne retrostanti.
La vocazione agricola, pertanto, non si spegne, neanche dopo 400 anni.
Ricordi della Seconda Guerra Mondiale
Dagli appunti di Giovanni Foffani
Questa casa e la Guerra
Maria Teresa Calligaris abitò in questa casa assieme al padre Piero, mio nonno, alla madre Ida, mia nonna, ed alla sorella Nelsa durante tutta la seconda guerra mondiale.
Ma lei e la sua famiglia non ci vissero da soli. L’abitazione fu presto requisita, tranne due stanze, dai tedeschi, che ne fecero la sede del comando di zona e vi rimasero per lunghi anni, fino alla ritirata.
La famiglia del nonno pranzava in tinello ed i tedeschi nella cucina, più grande. Non ho particolari racconti di quei tempi, salvo che lui continuava a girare per i campi coi cani, ma sempre col fucile da caccia carico in spalla…se si fosse presentato qualche malintenzionato. Ma non lo usò mai.
Durante il giorno a volte i soldati andavano in granaio a sparare contro i muri, che portano ancora i segni di quelle pallottole. La sera si ritiravano nelle loro camere da letto, e credo che la convivenza sia stata, in fondo, molto civile, sempre nel rispetto delle reciproche distanze.
Dopo l’episodio della tentata fucilazione degli ostaggi davanti alla chiesa e la precipitosa fuga (o la cattura, non so) dei tedeschi, la casa continuò ad essere occupata, ma dagli americani, con i quali si stabilì subito un rapporto di simpatia. E’ singolare pensare che i soldati dei due eserciti fossero stati, in tempi diversi, entrambi alleati dell’ Italia.
Verso la fine della guerra cominciò a comparire a volte mio padre, che veniva in motocicletta da Padova, dopo due anni di Albania con il Battaglione degli Alpini Val Leogra della Julia. In città avevano fame, e rimase storico un giorno che la cameriera raccontò il mattino che “il professore si è mangiato un’intera forma di formaggio presa dalla cantina”.
CONTATTI Casa Foffani e Cantina
- Trivignano Udinese – Udine – Piazza Giulia, 13
- Telefono: 0432 999584
- B&B e Antico cantinone chiusi nei mesi di dicembre e gennaio
- Link: Casa Foffani e cantina
Fonte: Dimore Storiche Italiane