Andar per funghi
Ogni anno se ne parla, ma visto che c’è sempre qualcuno che riesce ad avvelenare famiglia e amici, è d’uopo ricordare che andar per funghi è bello, mangiarli e sopravvivere è meglio.
Da Italia Salute
Rischio intossicazioni, attenzione ai funghi
È tempo di funghi, ma va ricordato che bisogna porre la massima attenzione per non incorrere nel rischio di avvelenamento. La temibile Amanita falloide, infatti, può essere facilmente scambiata con altri tipi di funghi non velenosi. È fondamentale quindi che alla fase di raccolta partecipi un micologo professionista, come ricorda Alessandro Barelli, direttore del centro antiveleni del Policlinico Gemelli di Roma, intervistato dall’Adnkronos: “è davvero facile anche per un occhio esperto scambiare il fungo tossico più comune, l’Amanita falloide che fiorisce proprio ora, con un commestibile e assai diffuso prataiolo o con un ovulo. E il rischio con l’amanita è quello di seri danni al fegato perché contiene una sostanza altamente tossica che uccide le cellule dell’organo epatico”.
Sono sufficienti pochi grammi per subire danni gravi, se non irreparabili. I sintomi dell’avvelenamento da da funghi sono vomito, diarrea e forti dolori addominali, che si manifestano anche a distanza di 12 ore dal consumo: “Non devono essere confusi per un banale mal di pancia – spiega l’esperto – o un virus gastrointestinale. Se si intuisce che l’alimento era presente nel piatto consumato, è necessario avvertire subito il centro anti-veleni più vicino o recarsi al pronto soccorso”. (continua a leggere >>>)
Fonte: Italia Salute
Dal sito del Corpo Forestale dello Stato
ALCUNI CONSIGLI PER NON INCAPPARE IN SITUAZIONI PERICOLOSE
Sono tante le insidie che minacciano gli appassionati di funghi, sia chi ne va in cerca che quanti ne apprezzano il sapore.
Affinché una piacevole escursione non si trasformi in tragedia è necessario adottare alcune semplici precauzioni:
- evitare percorsi troppo accidentati e scoscesi;
- rapportare gli itinerari alle proprie capacità fisiche;
- andare a funghi in compagnia. Chi è con noi sarà, in caso di incidente, il primo a soccorrerci;
- se ci si avventura da soli, lasciar detto dove si va;
- indossare calzature e abbigliamento adeguato;
- tenere a mente che in montagna le condizioni meteorologiche variano rapidamente;
- in caso di necessità avvertire tempestivamente i soccorsi (il 118 o il 1515-numero di emergenza ambientale del Corpo forestale dello Stato).
Al di là dei pericoli relativi alle attività di ricerca, è fondamentale non sottovalutare i pericoli legati all’incauto consumo di funghi velenosi.
È importante ribadire che non esistono regole empiriche per stabilire la commestibilità dei funghi: ogni esemplare va classificato con certezza e consumato solo se appartiene a specie eduli.
Non è opportuno fidarsi di “presunti esperti”.
Gli unici che possono indicare con certezza quali siano i funghi da consumare o quelli tossici sono gli Ispettorati micologici delle ASL.
In caso di dubbio, è sempre assolutamente necessario astenersi dal consumare miceti, alcuni dei quali anche se di aspetto gradevole, di tinte tenui, di invitante odore di farina, possono rivelarsi velenosi e talvolta mortali.
Fonte: Corpo Forestale dello Stato
Tra i sintomi più comuni, derivanti da un’intossicazione da funghi, rientrano:
- Mal di testa
- Forti dolori addominali
- Nausea spesso accompagnata da vomito
- Diarrea
- Eccessiva sudorazione
- Le sindromi, in questo caso, possono essere di due tipi: a breve incubazione, con un tempo di latenza inferiore alle 6 ore e che, ovviamente, rappresentano i casi meno gravi e totalmente guaribili, e sindromi a lunga incubazione, che vanno ad insorgere dopo sei/dodici ore e talvolta anche dopo qualche giorno dall’ingestione. Queste, sono ovviamente le più pericolose per l’organismo poiché potrebbero andare ad intaccare organi come fegato e rene.
Ma cosa fare in caso di intossicazione da funghi?
- In primo luogo, è bene mantenere la calma e non farsi prendere dal panico (più facile a dirsi che a farsi).
- Sin dalla comparsa dei primi sintomi, è consigliabile recarsi immediatamente nel Pronto Soccorso più vicino.
- La calma, in questo caso di emergenza, vi servirà soprattutto per ricordarvi di alcune informazioni fondamentali che dovranno essere fornite ai medici soccorritori: tipo di fungo ingerito e quantità; tempo intercorso tra l’ingestione del fungo e la comparsa dei primi sintomi; bevanda assunta subito dopo dal soggetto.
- Se possibile, sarebbe opportuno portare con sé un campione del fungo potenzialmente velenoso, anche se cotto, oppure i residui gettati in pattume durante l’operazione di pulitura.
Nel caso in cui, in seguito all’ingestione di funghi, assistiamo alla comparsa di sintomi adducibili all’intossicazione, ci sono anche delle cose da NON FARE.
- Evitare di bere bevande alcooliche; stessa cosa vale anche per il latte;
- Non assumere farmaci (compresi quelli contro la diarrea, poiché andrebbe a bloccare un meccanismo naturale di eliminazione delle tossine);
- Non affidarsi a metodi casalinghi e terapie “fai da te”.
Fonte: Come fare?
Links:
- Opuscolo informativo della Regione Veneto >>>
- Regolamento della Provincia di Pordenone >>>
- Normativa per la Val di Fiemme >>>
- Come ottenere il patentino in Friuli Venezia Giulia >>>
- Fungo Center: i funghi dalla A alla Z >>>
- Dal Ministero della Salute: Guida alla prevenzione delle intossicazioni >>>
- Guida alla prevenzione del Centro Antiveleni di Milano >>>