Via Claudia Augusta
Strada romana, dalla Venetia al Danubio.
La via Claudia Augusta è una strada romana la cui realizzazione risale alla prima metà del I secolo d.C.
Tradizionalmente si ritiene sia stata costruita per mettere in contatto il mondo romano con quello germanico, partendo dalla Pianura Padana e raggiungendo, attraverso le Alpi, il Danubio in Baviera.
Fu realizzata nel 15 a.C. da Druso generale di Augusto durante alcune campagne militari che portarono alla conquista dei territori della Rezia e della Vindelicia (oggigiorno il Tirolo occidentale e la Germania meridionale).
Fu ampliata e quindi ultimata nel 47 d.C. da suo figlio, l’imperatore Claudio, dal quale prese poi il nome.
Questo è noto grazie al ritrovamento di due pietre miliari (nel 1552 in val Venosta, a Rablà di Parcines, e nel 1786 a Cesiomaggiore, presso Feltre) allora confine fra la X Regio e la Rezia.
Lungo quest’asse, importantissimo in quanto metteva in comunicazione il mondo latino con il mondo germanico, confluivano altre importanti strade: è il caso della via Annia, che univa Adria ad Aquileia, della via Popilia, che collegava Altino e Rimini, della via Aurelia, tra Padova e Feltre passando per Asolo, e della via Postumia, la strada consolare che da Genova arrivava ad Aquileia.
Della via, che, secondo un cippo ritrovato a Cesiomaggiore, raggiungeva le 350 miglia (518 km), si distinguevano due diramazioni:
- la Claudia Augusta Padana
- e la Claudia Augusta Altinate.
Non esiste ancora alcuna ipotesi definitiva riguardo al tracciato originario, vista la relativa scarsità di reperti e la mancanza di fonti antiche (non è segnata, ad esempio, nella nota Tabula Peutingeriana). Per quanto riguarda la Padana, sappiamo che essa collegava Ostiglia, Verona e Trento, dove si congiungeva all’Altinate. Più discusso è il percorso di quest’ultima, che da Altino raggiungeva Trento passando per Feltre e, forse, Belluno.
Fonte: wikipedia
La via imperiale Claudia Augusta partiva dall’antico porto di Altino, che tra il I sec. a.C. ed il I sec. d.C. era una delle città più prospere e ricche dell’alto Adriatico, in quanto punto centrale delle rotte di navigazione tra l’Istria, Aquileia e Ravenna.
La strada attraversava quindi il territorio della X Regio, costeggiando il corso del Piave, percorreva la Valsugana, oltrepassava Trento, seguendo la valle dell’Adige, poi Bolzano e Merano, varcando infine le Alpi al Passo Resia.
Lungo quest’asse confluivano altre importanti strade che costituirono un complesso sistema viario in grado di collegare e mettere in comunicazione i vari centri del Nord Italia con i paesi d’oltralpe, unendo le genti, i popoli, gli usi e le tradizioni.
La via Claudia Augusta incontrava, tra le altre, la via Annia, che univa Adria ad Aquileia, la via Popilia, che collegava Altino con Rimini, la via Aurelia, tra Padova e Feltre passando per Asolo, e la via Postumia, la strada consolare che da Genova arrivava direttamente ad Aquileia.
Fonte: Claudia Agusta
Tutto ebbe inizio nel 15 a.C., quando il generale romano Druso Maggiore, figlio adottivo di Augusto, decise di aprire un valico nelle Alpi nel corso delle campagne militari in Rezia-Vindelicia e nel Norico, l’attuale Austria.
L’immane opera viaria venne conclusa solo 60 anni dopo, nel 46-7 d.C. dal figlio di Druso, l’Imperatore Claudio (41-54 d.C.), per collegare uomini e merci tra l’Adriatico e il Po con le pianure danubiane, a nord dell’Impero.
La Via Claudia Augusta, l’antica strada romana che dalle pianure del Po e dall’Adriatico portava fino al Danubio, rivive ora, dopo 2000 anni di storia, una nuova, fresca stagione.
Con la fine dei conflitti e l’Europa finalmente unita, la Via Claudia Augusta è diventata un ponte che unisce e mescola culture, ambienti, emozioni; è un percorso-simbolo che attraversa tre nazioni dall’enorme varietà di paesaggio e di tradizioni, bellezze d’arte e specialità enogastronomiche, all’insegna di un turismo dal volto umano, giovane ed ecologicamente compatibile.
Un itinerario che invita a lasciare a casa l’orologio, per vedere luoghi e paesaggi con un occhio nuovo, attento ai colori, alle sottili sfumature, ai profumi, al sapore della storia che intride qui ogni cosa.
Fonte: Via Claudia
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