Barcis
In provincia di Pordenone, sorge a 409 m s.l.m. in Valcellina, nelle Dolomiti friulane, sulle rive dell’ omonimo lago artificiale.
La conca dove sorgono il paese e le sue frazioni è chiusa:
- a Nord dal Monte Resettùm (2.067 m),
- a Ovest dai monti Crep Nudo (2.207 m) e Messer (2.230 m)
- a Sud dai monti Cavallo (2.251 m) e Cjastelât (1.641 m),
- a Est dai monti Raut (2.026 m) e Fara (1.342 m).
Nel cuore della Valcellina, Barcis è antico toponimo quasi certamente di antica origine celto-ligure col significato di “capanna”, “abitazione” (barg), o di “monte” (berg), al pari dei tanti simili toponimi del nord Italia. Inizialmente era una località dell’antica Cellis, che, a causa di una frana, venne distrutta nel 1314 e poi ricostruita sulle sponde del fiume Cellina (da qui il nome Valcellina).
Nel novembre del 1916 fu al centro di aspri combattimenti tra le truppe italiane e quelle austro-ungariche, difesa specialmente dal battaglione alpini Val d’Arroscia. Venne distrutta da un incendio nel 1606 una prima volta e una seconda a causa della guerra nel 1944.
Nel 1954 venne costruito il bacino idroelettrico da cui poi si formò il lago che con il suo surreale color verde smeraldo caratterizza questa piccola località turistica.
Da visitare
- Palazzo Centi risalente al XVII secolo. Sicuramente l’edificio di maggior pregio storico e architettonico del paese, Palazzo Centi unisce gli elementi propri dello stile rustico della Valcellina con quelli dell’architettura veneziana. Sulla facciata principale vi è un doppio loggiato, ad arco ribassato nel piano terra, ad arco a tutto sesto nel piano superiore. È costruito in pietra viva talvolta rusticamente disposta, e ha una struttura assai raffinata anche se priva di orpelli.
- Diga, costruita tra il 1952 e il 1954, è tuttora percorribile.
- Una interessante meridiana, orologio solare, ad affresco sulla facciata dell’antica osteria al centro di Barcis, opera dell’artista pordenonese Sam Pietro (1921-2010), raffigura assieme ai numeri delle ore, ai segni dei solstizi ed equinozi, anche l’aquila, la solenne abitatrice dei cieli friulani, delle cime spoglie erte e rocciose circostanti il meraviglioso abitato lungo le sponde del lago che riceve le verdi e azzurre acque fresche, impetuose dei suoi dirupi.
Fonte: wikipedia
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Foto di copertina dal sito del Comune di Barcis